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M E L A G R A N ACON “MELAGRANA” ANTONIO SCOMMEGNA CI PRESENTA LA SUA PIU’ IMPORTANTE SILLOGE POETICA “Melagrana” l’ultima, folta, silloge di Antonio Scommegna, Poeta, presidente del “Cenacolo Clemente Rebora” di Savigliano è un tuffo nella più caleidoscopica vitalità e verso un limpido orizzonte che ci immerge in fermenti profondi e coinvolgenti. L’autore ci inoltra in paesaggi dalla luminosità più schietta e rasserenante, aprendosi ad ogni sussulto di vita; ci fa conoscere l’Amore più generoso ed innocentemente passionale, la Storia del microcosmo che ci circonda e del macrocosmo che ci sovrasta. Le sue due città, Margherita di Savoia, quella magica dell’infanzia e poi dei ricordi e Savigliano, quella della sua matura operosità si specchiano non per confrontarsi, ma per completare un’esperienza umana che, nella Poesia, diventa esperienza del lettore, offrendo una varietà di spunti inesauribile come le infinite evoluzioni della natura e del sentimento. L’amore è l’indiscusso leit-motiv dell’opera, in tutte le sue sfaccettature, nelle gioie impreviste come un’onda benefica o nei rimpianti proiettati nel cielo corrusco, nella penombra della tristezza. Sarà comunque e sempre la natura a rimettere in gioco quel batticuore sereno che lascia scaturire i misteri della vita. Così in “Cambia….mente”. “ ho vissuto momenti magici/ Tra tensioni e affascinanti ideali/Con l’energia di poter cambiare il mondo;/un’adolescenza carica di promesse/e una maturità ossificata dalle idee.” Scommegna è Poeta estremamente moderno e sensibile ad ogni attimo del presente: ”L’arcobaleno non si fa vedere/ se prima non c’è stata un po’ di pioggia.” Ma è ancora l’amore che unifica i tempi della vita e della Storia: ”Piacevolmente vibra la rosa sonora armoniose intimità”. Città ed amplessi, fiumi e slanci di bellezza, silenziosa fatica e ricompensa in nuovi stupori del cuore: il mondo del Poeta intreccia la molteplicità con l’essenzialità del vivere. Come una melagrana è la sempre mutevole mappa dell’esistenza. Se l’ampiezza dei temi ci rimanda a Walt Whitman e le atmosfere alle “Città del Mondo” di Vittorini, la tonalità della silloge, senza alcun cedimento, ma in una vivacità sempre più intensa, ci porta ai livelli del Mito che, se a volte inebria, è pur sempre l’eco della speranza, se non addirittura occasione di pensiero o ricerca della Fede. Il libro, si completa con i freschissimi acquerelli di Irene Bottero, dell’intervento fotografico di Ruggiero Filannino e dei contributi letterari di Maria Franca Dallorto Peroni e Marina Genovese. Nell’ambito delle attività del “Cenacolo”, è’ inserito nella collana Sonagli di Conchiglie, agilmente accattivante e decisamente nuova anche nella presentazione dei testi. La prefazione approfondita ed attenta è di Gianfranco Lauretano uno dei critici letterari più preparati in Italia. Abbiamo così tra le mani una silloge preziosa, un po’ livre de chevet ed un po’ sequenza indimenticabile che arricchisce anche la nostra vicenda umana. 18/1/2015 Bernardo Negro
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SILLOGE- Canto d'amore - di M.F.DALLORTO PERONISi continua a vivere anche dopo la morte, finché qualcuno tiene vivo col suo amore il ricordo della persona amata. L'amore rende immortali quando è vivo, tenace, indistruttibile. E che cosa meglio di un cuore di donna può tenerlo in vita? Quel tanto di poetico che c'è nel ricordo di una persona che abbiamo amato e da cui il destino ci ha separati si trasfigura nella luce del ricordo, rende dolce il dolore della sua assenza, fa rivivere gli attimi brevi della felicità perduta. La solitudine di chi la amò in vita la richiama dal limbo delle cose perdute, il suo affetto le restituisce un'esistenza non meno reale di quella corporea, al suo silenzio ridona la voce di un tempo. Il ricordo fa rivivere il passato in una luce tenera e affettuosa, rende eterno il breve idillio dell'amore vissuto insieme, riempie di sé i giorni resi vuoti dalla sua assenza, richiama in vita in forma nuova una felicità che si credeva perduta, consola l'amarezza della solitudine. Questo è il miracolo della poesia che con la sua magia sa esprimere, rendendolo plasticamente visivo, l'inespresso e l'inesprimibile, confondendo (nel senso di “fondere assieme”) presente e passato, ricreando conformemente al suo nome (poesia = creazione) ciò che il tempo ha distrutto e rendendolo eterno. La bontà dei sentimenti, grazie ad essa, si comunica al lettore, che ritrova nella vicenda altrui le tracce della propria esperienza, e dalla lettura rinasce, se così si può dire, rinnovato e migliore. Questa è l'impressione che si prova nel leggere le liriche di questo “Canto d'amore”, che nella sua densissima concisione rievoca la vicenda di un amore felice precocemente troncato dalla crudeltà della sorte. La bellezza delle immagini, l'incanto delle parole, la musicalità sobria dei versi fanno da cornice alla poetica rievocazione, accentuandone l'efficacia. E l'animo del lettore ne viene a sua volta coinvolto, com'è giusto che sia, e portato con spontanea naturalezza a meditare sulla fragilità delle umane sorti. Questa raccolta di liriche esprime l'anima profonda dell'Autrice: la sensibilità acuta, la delicatezza dei sentimenti, la fedeltà ai valori eterni della vita, e infine la sua cultura che nella sottodedica (“lui nacque per me”) rivela una chiara ascendenza letteraria (“che io nacqui per lui”). Se compito della letteratura è quello di riflettere un mondo migliore, come fu detto da uno scrittore del passato, si può dire che la sua raccolta di liriche abbia raggiunto degnamente il suo scopo. Essa lascia nell'animo del lettore una visione rasserenata della vita che non dimentica i mali dell'esistenza: l'angoscia struggente delle speranze infrante, dei sogni svaniti, della perdita della persona amata e della presente solitudine. Le liriche rappresentano il dramma, nel mistero della morte, di chi resta in vita: è il dramma di chi sopravvive, il dolore del distacco e della lontananza, di un nodo spezzato, della separazione di cuori che erano nati per vivere insieme, un dolore che si diluisce nel tempo il quale, anziché attenuarlo, ne acuisce ogni giorno di più la sofferenza. Ma questa sofferenza trova il suo riscatto nella certezza che l'amore non muore, che colui che abbiamo perduto vive ancora “nel profumo del vento di primavera”, oltre il confine dell'invisibile, in un cielo d'amore, dove vede ciò che gli occhi mortali guardano senza vedere, dove continua a donare il suo affetto e a porgere a colei che lo ha amato parole d'amore, dove il dolore del distacco si trasforma ogni giorno in luce di poesia, e dove ciò che dovrebbe separare per sempre unisce ancora più intimamente. Se non sapessimo che l'amore e la fedeltà sono antichi quanto il mondo, dovremmo confessare che è stato un cuore di donna del nostro tempo ad inventarli. Renato Scavino SILLOGE - Viaggio di Daniele Armando“Nella sua poesia, giovane ma sicura nell’espressione, colpisce la ricerca della semplicità e dell’armonia. Ci riesce molto bene riuscendo a trasmettere emozioni positive. “Viaggio” è una silloge omogenea di delicate sensazioni. Fili di amicizia (…il sole fa capolino e colora le nostre storie; ora la cattiveria del mondo /si allontana/mentre invisibili fili ci appendono all’infinito…”) ne è un bell’esempio. La sua è una lirica che predilige immagini delicate e immediate Mare di luce (...piccole onde leccano affettuose/la battigia bagnata/e disegnano schiere di conchiglie minuscole/ bassorilievi di dolcezza ripiegata”. Quasi mai le scelte lessicali si avvalgono dell’uso di parole vaghe, indefinite. Quando accade è per lievità e per lasciare al lettore la possibilità di interpretare la poesia secondo il proprio stato d’animo, come “…voglio ascoltare il respiro del bosco/e raccogliere i profumi del cielo. / Prima che il vento si alzi, / all’improvviso” (il titolo della poesia è la parte di verso in grassetto). Pur non disdegnando riscontri intellettuali e culturali, il poeta esprime soprattutto contemplazioni e analisi umane filtrate da rara maturità, cesellati con la maestria dell’orafo (Solitudine silenziosa - La danza del vento). Difficile dare una priorità di bellezza, tuttavia: 1° Il vento della Vita per il contenuto di particolare attualità nella difficile ricerca della Pace nel mondo ben supportato dalla speranza “verrà il vento caldo della Vita/come rugiada notturna/ad imperlare di Pace/quest’oceano mosso…. /Aprirà un sentiero/tra isole di pensieri stanchi … 2° La neve dell’amicizia, un delicato inno all’amicizia e al ricordo “… Vorrei che lasciassi le tue impronte/su quelle sconfinate praterie, bassorilievi indelebili/per ricordare a me stesso/che la vera amicizia/scava pensieri…” 3° Il paese dell’anima, struggente e amorevole omaggio alla “terra dei miei nonni/, il luogo dove è nato il tempo per me…”. Maria Grazia Gobbi Download
La donna complice dell'amore di DioSi è concluso l’anno della Fede, periodo solenne, in cui tutta la Chiesa è stata chiamata ad “un’autentica e sincera professione della fede”;
confermata in maniera “individuale e collettiva, libera e cosciente,
interiore ed esteriore, umile e franca”. In tal modo la Chiesa intera ha
potuto riprendere “esatta coscienza della sua fede, per ravvivarla, per purificarla, per confermarla, per confessarla”. Il rinnovamento passa
anche attraverso la testimonianza offerta dalla vita dei credenti: con la loro stessa esistenza nel mondo i cristiani sono infatti chiamati a far risplendere
la “Parola di verità”. Essa ci comprende anche come peccatori e insieme siamo bisognosi di purificazione attraverso la penitenza e il rinnovamento. Nel suo pellegrinare fra persecuzioni e consolazioni, da Cristo risuscitato
trae la forza per vincere con pazienza e amore le afflizioni e le difficoltà,
che le vengono sia dal di dentro sia dal di fuori. L’Anno della fede, in
questa prospettiva, è stato un invito ad un’autentica e rinnovata conversione
all’unico Salvatore del mondo. Il suo Amore introduce l’uomo ad una
nuova vita. Grazie alla fede, questa vita nuova plasma tutta l’esistenza
umana sulla radicale novità della risurrezione. Nella misura della sua libera disponibilità, i pensieri e gli affetti, la mentalità e il comportamento
dell’uomo vengono lentamente purificati e trasformati, in un cammino mai compiutamente terminato in questa vita. La “fede ci rende operosi per
mezzo della carità”, un’azione che cambia l’esistenza dell’uomo. La vita
dei cristiani conosce l’esperienza della gioia e quella della sofferenza.
Quanti credenti, oggi, sono provati dal silenzio di Dio mentre vorrebbero ascoltare la sua voce consolante! Le prove terrene, sono preludio alla
gioia e alla speranza. Noi crediamo, ci affidiamo alla misericordia divina, segno della riconciliazione definitiva con il Padre.
L’Associazione Culturale Cenacolo “Clemente Rebora” di Savigliano, promuove la 6^ edizione del Festival di Espressione Artistica e di Impegno Civile “LA POESIA, ESPRESSIONE DI TENSIONE UMANA E SPIRITUALE”, il cui obiettivo è valorizzare la poesia nel contesto socio-culturale attuale, alla luce di un rinnovato interesse tra gli studenti, per la diffusione di una “necessità poetica”, testimone di riflessione e impegno, vissuta come traduzione di una inquietudine esistenziale nella ricerca della propria identità e come ansia di comprensione dei problemi attuali dell’universo scolastico giovanile.
Con la collaborazione delle Suore della “Sacra Famiglia” di Savigliano,
fondate da “Madre GIUSEPPINA GABRIELLA BONINO”
beatificata il 7 maggio 1995 da S.S. Giovanni Paolo II, il Cenacolo “C. Rebora” ha bandito un “Concorso” che ha coinvolto gli studenti delle
scuole di ogni ordine e grado della nostra città, per far conoscere questa nobile figura saviglianese che nella sua vita, ha incarnato i valori della
famiglia di “Nazaret”, consapevole che la “Famiglia” è la prima cellula
della società. Con grande senso profetico si era già resa conto del grave periodo di sbandamento verso cui la famiglia si avviava a causa di un processo di dissoluzione morale. Il suo apostolato religioso e civile si è riversato con efficacia soprattutto nel delicato settore della gioventù.
La sua “testimonianza” risulta significativa oggi, in una società in cui la mobilità, il consumismo, il richiamo all’effimero, l’assedio dei mass-media
e la perdita dei valori assoluti minacciano di disorientare ed alienare ulteriormente le nostre famiglie e la nostra migliore gioventù.
Il Concorso sul tema: “La donna complice dell’amore di Dio”, ha
voluto stimolare i giovani a vivere i valori della famiglia sulla costruzione
di un rapporto propositivo con la Donna e avvicinarli a un impegno coraggioso contro ogni violenza, che deve di essere condannata da tutti a qualunque confessione e cultura si appartenga. È una proposta per
rilanciare un messaggio di speranza, di impegno
Antonio Scommegna Download
“Sonaglio di conchiglie” - collana di poesiaLa foto è di R. Filannino. La Collana “Sonaglio di conchiglie” realizzata dall’Associazione Culturale Cenacolo “Clemente Rebora” propone sillogi di giovani poeti e adulti le cui voci possono ricreare in un’armonica fusione di timbri sonori e di echi affascinanti come i suoni di un sonaglio fatto di conchiglie diverse per forma, policromia e storia, capaci di risvegliare al tocco lento e suadente del vento melodie ricche di memorie antiche e nuove. Una collana di poesia che guidi i suoni, le immagini, le emozioni in un percorso di ricerca che sa attingere dall’intimo di ogni poeta e capace di trasferire nell’animo di ogni lettore, appassionandolo alla Poesia.
A cura del Prof. Antonio Scommegna.
I N D I C E N.02-“ La donna complice dell’amore di Dio “, Antologia, Tip. Saviglianese, 2014. N.03-“Canto d’amore, a Gian - Lui nacque per me” di Maria Franca Dallorto Peroni, silloge, Tip. Saviglianese, 2014.
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