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Antonio ScommegnaANTONIO SCOMMEGNA è nato a Margherita di
Savoia (BT) il 21/01/1955. Emigra in Piemonte e si stabilisce a
Savigliano in provincia di Cuneo. Conseguito il Magistero in Scienze
Religiose presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di
Torino con indirizzo pedagogico - didattico si dedica
all'insegnamento della Religione Cattolica. Nei momenti liberi e sereni, rubati al ritmo incessante e frenetico della vita di oggi, dove impegnati a produrre materia, si dimenticano i valori dello spirito; Antonio Scommegna trova invece la soluzione delle sue problematiche nel fare poesia. Ha già pubblicato le seguenti raccolte: -Sentimenti e sensazioni, poesie, Milano, 1977; -Lei, poesie, Terni, 1980; -Racconti per una stagione, racconti, Livorno, 1983; -I miei lunghi silenzi, poesie, 1986, Bologna; -Foglie d'autunno, poesie, Genova, 1989; -Salinis - la terra del sale -, poesie, Savigliano, 1994; -I miei lunghi silenzi, silloge, Caltanisetta, 2003; -Uragano, raccolta antologica di poesie, Firenze, 2005. -Boomerang, poesie, Roma, 2008. Svolge altre attività sia sociali che culturali: -Presidente della Associazione Culturale Cenacolo "Clemente Rebora" di Savigliano; -Promotore e giudice del Premio Internazionale di Poesia e di Narrativa "Massimiliano Kolbe" città di Savigliano; -impegnato nelle attività culturali della Cooperativa Sociale "Chianoc" di Savigliano; ha curato la pubblicazione degli Atti dei convegni dal 1996 al 1998: " I Giovani, la Società, i Valori ", 1999, Savigliano; -collabora con il settimanale d'informazione politica e culturale " Il Saviglianese”. Inoltre svolge altre attività di carattere sia sociale che culturale: è confondatore e presidente della Associazione Culturale Cenacolo "Clemente Rebora"; promotore e giudice del Premio Internazionale di Poesia e di Narrativa "Massimiliano Kolbe" città di Savigliano. Impegnato nelle attività della Cooperativa Sociale "Chianoc" di Savigliano, ha anche curato la pubblicazione degli Atti dei convegni dal 1996 al 1998: " I Giovani, la Società, i Valori ", 1999, Savigliano. Collabora con il settimanale d'informazione politica e culturale " Il Saviglianese". La Poesia di Antonio Scommegna A proposito de I miei lunghi silenzidi Ennio BìspuriSono colpito innanzi tutto dalla lucidità del verso, scandito con un ritmo e un equilibrio straordinari, che riescono a condensare gli stati d’animo e a trasformarli in parole. Antonio Scommegna è poeta dei sentimenti semplici, delle emozioni elementari. In una sorta di semplificazione del mondo, egli osserva l’umano divenire delle cose con francescano stupore. I versi della raccolta I miei lunghi silenzi (Libroitaliano World; Caltanisetta, 2003) raccontano di una realtà tutta interiore, lontana (per quanto possibile) dai rumori del mondo esterno. I versi fluiscono come melodie che intendono celebrare soltanto le emozioni provocate da brevi immagini, quasi istantanee che, come vere e proprie folgorazioni, appaiono per pochi istanti, lasciando di esse una scia opaca, su cui il Poeta medita e riflette. Sarebbe vano cercare nei versi di Antonio Scommegna un coinvolgimento o solo un collegamento con la realtà concreta e materica o con il divenire conflittuale del mondo, di quel mondo aulico e solenne tanto caro ai filosofi, o che tenti di rivelare il dolore della Storia. Anzi, la sua Poesia sembra essere il luogo previlegiato dove le accensioni del mondo esterno si trasformano e si metabolizzano sistemandosi in emozioni lineari, presentate nel loro apparire (e scomparire) alla coscienza che le produce e contiene. Il timbro generale della Poesia di Scommegna è infatti caratterizzato da un’introspezione ingenua e felice, spinta fino alle estreme conseguenze, dove tutto il mondo si dissolve per ridursi a un puro fascio di emozioni, per lo più di natura visiva, su cui il Poeta riflette e si confessa. L’universo, per Scommegna, sembra ridursi ad un’immagine effimera, su cui i Sensi e la Ragione, armoniosamente collegati e uniti, ricostruiscono un frammento che si ripete. Il Poeta non sa dirci altro: i punti di riferimento dell’io sono la sua intrinseca assenza, il suo tentativo di esistere al di là delle pure emozioni, della pura contemplazione di qualcosa che vibra nella luce e che, dissolvendosi rapidamente, ci illude della continuità del nostro essere nel tempo. L'opera poetica di Antonio Scommegna accenna, evoca, fissa e scolpisce il frammento, riconducendolo a vibrazioni luminose ed elementari. I versi di questa raccolta, che per la loro dolcezza sembrano scaturire da un arcano mondo infantile, dove tutto è contemplato con la grazia di uno stupore continuo, si strutturano su una dimensione che vuole ignorare il tempo e il divenire della Storia. Nulla sembra trapelare infatti, in queste liriche così volutamente frammentarie di Antonio Scommegna, della drammaticità dell’esistenza e dell’angoscia con cui l’uomo contemporaneo guarda al proprio futuro e all’incerto futuro del mondo. Quello (unico) che interessa il Poeta è portare alla luce le proprie emozioni, trasferendole su un piano di purezza assoluta fino a cancellare, al suo punto più alto, lo stesso soggetto che le prova. Attraverso i suoi versi l’Autore spinge le parole verso una sintesi felice, che, quasi privandole del loro valore d’uso, le riduce a tracce di un sentire profondo, che, non durando nel tempo, subito evapora e perisce. I versi di Antonio Scommegna, che ci allontanano dallo scorrere della realtà, evocano, accennano, fissano e celebrano il frammento, che costituisce pertanto l’oggetto previlegiato della sua ispirazione. Gli squarci visivi, da cui prende forma la Poesia, sono il motore e lo strato più profondo dell’intima ispirazione di Scommegna, Poeta tanto riservato, schivo e indisponibile a giudicare l’umanità e ad esplorare i grandi enigmi dell’esistenza. Forse per questo l'insistenza esplicita sul paesaggio esterno, che riflette un più profondo paesaggio dello Spirito, rende piacevole la Poesia di Scommegna, che obbedisce senza eccezioni al metabolismo emozionale dell’attenzione verso ciò che di più lo seduce: la natura nel suo dispiegarsi e nel suo riferirsi ad un più vasto orizzonte cosmico (la neve, il mare, la pioggia, l’albero, la montagna, le nuvole, la notte, il luccicare delle stelle ecc.), cui fa da contrappunto l’inesorabile marcia del Tempo che ci conduce verso la fine dell’esistenza terrena. La Natura per Antonio Scommegna non è mai tuttavia un dato esteriore-descrittivo-realistico. Essa non esiste se non in quanto diventa uno stato d'animo, dove i colori e le immagini non ritraggono mai solo veristicamente l'esterno, ma dipingono un paesaggio interiore, solo interiore, ossia l'anima del Poeta. Antonio Scommegna sembra insomma dichiarare il suo eterno stupore non solo di fronte allo spettacolo meraviglioso della natura e del suo multiforme aspetto, ma ci rende partecipi, con la dolcezza ricorrente del verso, del suo proprio amore per lo spettacolo ineffabile dell’essere che, trapassando nel suo contrario ed eternamente risorgendo, si trasforma in un inno alla vita. Ennio Bispuri Barcellona, 27 novembre 2003 Articolo su UraganoE’ quanto meno inusuale scorrere l’indice di un libro appena avuto fra le mani. Specie se di poesie. Ma è quanto ispirano le piccole dimensioni dell’ultima opera data alle stampe del poeta prof. Antonio Scommegna: poco più di 120 pagine per 98 poesie (anzi, 99 considerando la splendida Prefazione dell’Autore) racchiuse in un 12x17cm. quasi tascabile. Ciò che se ne ricava è la bella impressione di indagare l’indice di una antica Antologia delle scuole medie, il cui prezioso contenuto letterario, poesie comprese, era suddiviso in argomenti e temi: Le stagioni, Gli affetti, Il lavoro, Spiritualità…Così “Uragano” (Ed. L’Autore Libri Firenze-euro 13,00): Dei miei facili amori…Storie, Fiori, frutti e…, Gli affetti famigliari…, Come le maree…,Elementi naturali nel gioco dell’amore…. Il lettore ha l’opportunità di scegliere cosa desidera in quel momento leggere, cosa ha bisogno il suo cuore. Le poesie sono lì, pronte a gratificarlo, con sincerità, verità; anche delicatezza…così contrastante con la violenza del titolo:”Uragano”. Violenza voluta,sicuramente cercata dall’Autore per quel contrasto racchiuso anche nelle sue liriche, forza e dolcezza infinita dei sentimenti, fino allo sfinimento, allo spasimo ...che poi si trasforma e placa nel mare del ricordo. Oggi come ieri, come domani, ancora una volta, improvvisamente…Scommegna è uno dei Soci Fondatori del cenacolo culturale “Clemente Rebora” di Savigliano. Pugliese di nascita, in quella splendida Margherita di Savoia il cui mare è sovente vagheggiato nelle poesie dall’Autore, vive e insegna da sempre a Savigliano. Poeta fecondo, ha già pubblicato numerose raccolte e saggi letterari.maria grazia gobbi Giorgio Bàrberi Squarotti parla di UraganoCaro Scommegna,grazie del dono gentilissimo della sua raccolta di versi "Uragano" così fervida e appassionata. Ella ha saputo riproporre in modi attuali il tema più antico: l'amore dei sensi e del cuore tanto perseguito e fortemente celebrato nel corso degli anni, con tenacia e sapienza. Con i più vivi auguri e saluti. Giorgio Bàrberi Squarotti Torino, 18/ febbraio/2008 Alcune Poesie MargheritaDistesasulla calda e vellutata rena, dolcemente ti lasci accarezzare dal raggio rigoglioso del sole che dipinge sul tuo corpo ameni bagliori. L’onda bizzarra e canterina lieta rinfresca quel torpore. Come è estasiante ammirarti e godere della tua bellezza, mentre i miei pensieri si mischiano in un turbinio che non ha tregua; e nell'estasi assolata vorrei essere io l’agognata brezza che ristora il tuo corpo. Margherita di Savoia, 23/02/1977. AmaliaSono partito che era buio,senza abbracciarti senza un cenno che mi desse solo una speranza per continuare a vivere lontano da te, Amalia; tu, amabile tanto che ogni qualvolta c’incontravamo sentivo i palpiti del tuo cuore e maggiormente la dolcezza dei tuoi sedici anni addolcire questo mio spirito ribelle che la tua anima svegliò dall’incanto dell’infanzia. Sei stata un amore impossibile per uno come me con gli occhi chiari come il mare che hanno fatto sognare, mentre ormai solo io non sogno più; e sopra una nave abbandonata alla sua mercé inseguo altri lidi per un amore che non abbia né tempo, né età. Savigliano, 13/11/1978. Fine di un AmoreA piedi nudi sulla renabaciata dal mare, un tempo miravo le nostre impronte intrecciarsi, sfiorarsi, rincorrersi nell’arcobaleno gioioso di mille gabbiani. Poi le tue combaciavano con le mie nel brivido d’amore. Ora, desolato, guardo le nostre orme svanire, ingoiate dalla coltre marina non lasciandomi dietro alcun segno di vita. Solo un gabbiano ancheggia buffo sulla battigia, gironzola, volge lo sguardo attorno, lesto poi spicca il volo e dal cielo lascia cadere un garrito, un saluto ed è la fine di un amore. Savigliano, 22/08/1980. I nostri sguardiQuando i nostri sguardisi sono incrociati, all'unisono come corde di chitarra han vibrato emozioni che ancora albergano nei nostri cuori. Savigliano, 11/06/01 Qualcosa di teE' qualcosa di te,un profumo piacevole ed intenso che m'impregna; un corpo rigoglioso che ravviva ogni mio desiderio; labbra carnose, un calice di nettare che m'inebria; gemiti voluttuosi, una melodia per le mie orecchie; è qualcosa di te anche quando non ci sei che sconvolge la mia vita. Savigliano, 10/03/02 FascinoIl tuo fascino insolito colpiscecome la brezza increspa il mare o come l'onda che piacevolmente lambisce la chiglia. Savigliano, 28/02/03. S'è sfumato l'amoreDi quel grappolo d’uvaricolmo di acini d’oro non è rimasto che un raspo. Così dal mio cuore che pur tanto ha amato s’è sfumato l’amore. Savigliano, 23/06/1987. BananaLa forma di luna nascenteseduce amanti, suscitando insolite vibrazioni. Savigliano,24/11/01. MelagranaSole, vento e pioggiahanno temprato il mio cuore che come una melagrana nasconde rubini che ora finalmente riflettono la luce dei tuoi occhi, la dolcezza del tuo viso e l'arguzia del tuo corpo. Quando già credevo di poter godere della tua vibrante e frenetica giovinezza, tutto invece mi allontana da te anche se sento che per sempre ti porterò nel mio cuore. Savigliano, 14/02/02. Quei tuoi occhiIn riva al marelà dove i sogni di diverse stagioni la vita furtivamente ha sfumato; colà sono ritornato ora che non ho più niente, non mi resta che il colore di questo mare: un fulgido arcobaleno simile ai tuoi occhi. Così tra quelle onde inquiete, fattezze di tanta sensualità, non ha più quiete il mio tormento. Savigliano, 16/01/1987. Canzoni che vivonoDi tante primavere già trascorsesolo i ricordi legati ad un profumo, ad un’emozione, ad un bacio ritornano come l’infinito gioco delle onde che sprigionano un’eterea melodia; una canzone che riprende il ritmo lento e incantato del primo amore, che si arroventa di passione per la prima volta e che languisce per la prima delusione. Canzoni che parlavano di sogni e infiammavano i cuori. Quanti ricordi ora che i capelli s’infoltiscono di mille rivoli d’argento! Dinanzi all’imperturbabilità di quel mare al ritmo di quest’ultima onda canto, della vita, la mia canzone. Savigliano, 05/01/1990. RitrattoOggi non ho pennelli né colorima solo l’ardire del cuore mio; mirando questo mare vivido e spettacolare che da sempre s’eterna in repliche dissimili della sua storia, ognora suscita insolite sensazioni. Quanto gli somigli tu, briosa come le onde sfolgoranti all’apparire del sole. Carezzevole come le onde increspate dal grecale, ti lasci amare nel fervido abbraccio del favonio; oppure scherzosa, capricciosa o fatale e nel suo perenne mutare si rinnova questo nostro amore. Margherita di Savoia, 15/08/1991. Quella carezzaCome una lunga folata del favoniosulla marina è la tua carezza tenera e sensuale, un'intensa emozione che mi sconvolge. Palermo,23/05/01. Il treno va...Il treno vatrascinando nella sua folle corsa i suoi vagoni incatenati e senza sorta di libertà li conduce nel suo delirio ove i sentimenti svaniscono e solo stridore meccanico in un inno funebre echeggia. Anch’io mi sono lasciato incatenare dal mio treno freddo e metallico che seguo privo di volontà e dal quale altro non spero. Di tanto in tanto una luce rischiara un volto, amorevole e delicato, che lacera tutto di me. Avrei voluto accarezzarlo quel volto, sentire la sua pelle vellutata e morbida contro la mia nel brivido d’amore. Avrei voluto assaporare su quelle labbra fresche e carnose ciò che mai nessuno colse; avrei voluto… sì… ma il mio treno imperterrito continua la sua veloce corsa; ora mi ritrovo così a ricordare quell’amore esasperatamente atteso e puntualmente deluso; a spegnere ciò che dentro continua bruciare gli ultimi brandelli del mio cuore. Savigliano, 29/12/1979. CandelaIl mio amarti spregiudicatosi consuma nel suo delirio come una candela riluce, scalda e consola per poi svanire repentinamente. Savigliano, 28/06/01. CalamitaOggi nel tuo splendoresono più che solari il viso, gli occhi, le labbra e la pelle delicatamente lattea: un corpo desiderabile che come una calamita mi attrae smisuratamente. Savigliano, 06/12/01. " B O O M E R A N G " " L'amore è come un boomerang quando pensi di averlo perso inaspettatamente torna a colpirti con una nuova storia " " Quell'amore che per primo emanò il suo splendore sarà la mia stella polare fino alla tomba ". Emily Brontë L A B I R I N T O Il tuo corpo, il labirinto dove i sensi seguono quel filo del desiderio che mi aggroviglia in un amplesso stravolgente.
Savigliano, 12/03/04.
G I U N G L A IL tuo corpo misterioso e inesplorato ha lo stesso fascino di una giungla; il desiderio di averti si perde in un tripudio di sensualità.
Savigliano, 12/03/04.
IRRESISTIBIL…MENTE E ti vengo a cercare ora che la primavera m'inonda di un conturbante desiderio; irresistibilmente la tua sensualità mi avvince in un'amabile sinfonia dei sensi.
Savigliano, 12/03/04 R O V E T O Qual roveto ardente così brucia il desiderio di averti.
Savigliano, 17/03/04. A R D E R E Nell'esilarante scoppiettio dei legni arde la passione, bruciano i sensi in un appassionato amplesso.
Savigliano, 17/03/04.
O S T R I C A Come un'ostrica dischiuderai nell'accecante riflesso il tuo corpo, qual perla per il nostro amore.
Savigliano, 31/03/04.
SONAGLIO DI CONCHIGLIE Una folata impercettibile dalla marina come un'onda si spalma per le stanze strusciando porte, finestre, tende e quel magico sonaglio di conchiglie; quell'alito ora scivola sulla nostra pelle, un vibrante tintinnio che ritma la voglia di amarci.
Savigliano,06/04/04.
S C R I G N O Il tuo corpo uno scrigno di emozioni che la passione schiuderà per compiacermi dello splendore dei tuoi gioielli.
Savigliano,07/04/04.
F O R Z I E R E Un forziere il tuo corpo che imprigiona la tua sensualità; qual bramosia, piacevole congegno, scatenerà un esilarante delirio di libertà.
Savigliano, 07/04/04.
A U T O Nell'oscura campagna l'auto, qual alcova, lusinga il frenetico amplesso: fuochi d'artificio nello stupore dei colori.
Savigliano, 13/04/04.
PIACEVOL…MENTE Qual vento piacevolmente sei penetrata lentamente nello scorrere placido dei miei giorni trascinando impetuosamente in un crescendo di emozioni la mente, l'anima e i sensi in un vertiginoso bisogno di te. Una raffica carezzevole e sensuale scorre nelle vene pronta a colpire il cuore. Un ciclone che ha divelto ogni freno rigenerando la mia passione.
Savigliano,
08/05/04.
F A R F A L L I N A Al primo tepore distendi le ali mentre l'istinto ti guiderà di fiore in fiore; il tuo affanno si placherà quando planerai sul mio cuore.
Savigliano,19/05/04.
F I O R O N I I tuoi seni morbidi e seducenti due fioroni gradevolmente allettanti.
Savigliano,
29/05/04.
NATURAL...MENTE Il tramonto rincorre l'aurora il sole trascina la luna l'onda accarezza la battigia il vento sussurra storie il fuoco arroventa la passione la pioggia rattrista gli animi la terra piroetta con le stagioni il mio cuore indomito arde per te.
Savigliano, 08/06/04.
M E D I T E R R A N E A I capelli , onde increspate dal grecale la fronte, la battigia gli occhi, dolci mandorle tostate del Tavoliere le labbra, frutti maturi da assaporare il collo, l'albero d'un veliero il corpo, un lembo di spiaggia dorata i seni, mezzelune di anguria refrigerante le gambe, qual molo sicuro dove attracco piacevolmente.
Savigliano,
27/06/04.
NOTTE DI SAN LORENZO Magica attesa di sfavillanti sogni che incantano i cuori poi in un baleno tutto si dilegua come questa storia ormai soffocata.
Savigliano, 30/06/04.
FRENETICA...MENTE Freneticamente veleggi inondando il mio corpo, i tuoi seni voluttuosi danzano come quando le campane suonano a festa.
Torino, 09/10/04.
APPASIONATA… MENTE I tuoi baci, spicchi sugosi d'arancia di Sicilia; il tuo viso, una melanzana; i tuoi seni, noci di cocco; i tuoi occhi, dolci olive della Grecia; confondono i battiti del mio cuore.
Savigliano, 28/10/04.
PERDUTA…MENTE Quando mi stai così vicino, la tua presenza è un'essenza che m'inebria perdutamente.
Savigliano, 18/10/04.
TENERA…MENTE Pelle contro pelle teneramente . strusciano i sensi , esplode la passione come lo champagne schizza e tracima con la sua effervescenza
Savigliano, 18/11/04.
DOLCE…MENTE Eros ed Ebe nelle mense celesti mescolarono mandorle, nocciole, miele, pistacchi, canditi e cioccolato per un impasto fragrante e croccante dolcemente appetibile come questo tuo corpo leccornìa per le mie mani, per i miei occhi, per le mie labbra e per l'amore.
Savigliano, 01/12/04.
VERTIGINOSA…MENTE Aromi, odori, frutta ed erbacee screziate in una nuvola di alcole si miscelano; i sensi vertiginosamente ti assaporano.
Savigliano,
06/02/05.
EMOZIONI CARPITE Nella sua irreale debolezza si trincera ogni femmina, ragno che tesse la sua trappola dove incautamente adolescente mi lasciai intrigare per pochi spiccioli di piacere. L'imbarazzo giovanile si frantumò in quella casa vuota e assolata dove smaniosi i corpi si cercavano, le mani palpavano, le labbra bruciavano; schizzò via così quell'avventura. Nell'imprevedibile percorso della vita con l'animo pieno di letizia avvinto da curiose alchimie esoteriche gradevolmente mi arresi alle lusinghe di quel fascino insolito che mi inebriò di sensualità, poesia e magia. Rapito da stravolgente passione come rosa non tardò a mostrare le sue spine nonostante l'incosciente e piacevole soddisfazione dei sensi. Accolsi con grazia l'amore maturo sobrio e ardito, non tombale; che non mi salvò da quante ancora tentarono l'inganno incapaci di oltrepassare quella sottile linea di confine.
Savigliano, 14/02/05 VANA ATTESA Vana attesa tormento che torchia l'anima, genera orgoglio che macera la mente. Vana attesa di uno squillo, di un sms, di una mail, mi annichilisce perché forse lei pensa già ad una nuova storia. Qual cagnolino attendo che qualcuno mi liberi da questo guinzaglio.
Savigliano, 15/03/05.
COME SE… Sul palcoscenico della vita i ruoli non sempre ci soddisfano, talvolta è come se non fossimo mai stati veri, anche se ogni storia lascia sempre qualcosa che non morirà mai.
Savigliano, 15/03/05.
PANETTIERE Con farina, acqua, lievito e un pizzico di sale si ottiene un impasto aromatico, morbido e compatto che il calore del forno renderà croccante da mangiare. Così t'accarezzo e l'amplesso brucia oltre misura.
Savigliano, 04/04/05.
MORBIDONA Una favola quei giorni quando temerari fissavamo il tempo che segnava esclusivamente i battiti impazziti, le mani senza confini, le labbra come francobolli; poi la nave entra nel porto un amplesso infuocato e la soddisfazione è pari alla gioia di rivedere finalmente gli amici attesi da tempo; la radio annuncia una dedica: "dal poeta alla sua morbidona….." sottofondo è la nostra canzone, una storia che poi sfuma nell'etere.
Savigliano, 04/04/05.
CLEPTOMANE Un impulso irresistibile per soddisfare il piacere di amarti.
Savigliano, 09/04/05.
C I L I E G I E Succose e purpuree mi seducono piacevolmente come i tuoi baci.
Savigliano, 14/05/05.
Z I N G A R O Quando lo sguardo fissa l'orizzonte e la mente lo costeggia fugacemente solo un cuore ardimentoso, qual zingaro, vola oltre quella linea di confine per un amore stravolgente.
Savigliano, 16/05/05.
STUPIDA…MENTE Quando una storia logora e svuota ogni pezzo della tua vita stupidamente senti di aver seminato invano.
Savigliano, 16/05/05.
SENSUAL…MENTE Tra noi nessun ostacolo ormai regge perché tu già sei l'infinito nei miei occhi un profumo per le mie narici l'acqua della mia sete il pane della mia fame una melodia per le mie orecchie quella carezza che tanto mi mancava.
Savigliano, 07/06/05.
MALINCONICA…MENTE Questa stanza da quando sei sparita non è mai stata veramente vuota; il tuo profumo, le lenzuola, i cuscini e quelle foto mostrano ricordi felici. Su quel letto disfatto mi stendo malinconicamente.
Savigliano, 15/06/05.
CANTO DI GABBIANO Come di vento come d'onda come di fuoco mi pervade un brivido d'amore che si dilata come un canto di gabbiano. Savigliano, 17/06/05. S I B I L L A Nessun mistero, il tuo amare senza limiti. Ape regina ti nutri di miele e di poesia, tatuata di fiori come un'eterea costellazione. Poi come un vento, come un'onda, come un canto ti disperdi per non morire… come i tuoi versi intrisi di lacrime, di sorrisi, di sensualità, di rose, e di umani squallori …
Savigliano, 25/06/05.
G U S T O S A…..M E N T E Nell'attesa intensa è l'emozione, ardite le fantasie. Poi tutto si consuma e non rimane che quel senso di piacevolezza come quel gusto sulle papille che non vorresti perdere più.
Margherita di Savoia, 05/08/05.
IRRIMEDIABIL…MENTE Non suscita certo letizia la mente che scandaglia il tempo vissuto toccando ferite cicatrizzate. Una vita snodata su binari appariscenti con un rimpianto per un delirio che irrimediabilmente non tornerà più.
Savigliano, 27/08/05.
MERAVIGLIOSA…MENTE Tu l'alba io il tramonto a rincorrerci meravigliosamente sull'orizzonte di questo mare.
Savigliano, 30/11/05.
P A U R A Stringiti al mio cuore e non sarai più preda dei venti, questa passione ci sorreggerà per quell'ultimo battito di ali.
Savigliano, 01/01/06.
Alda Per te che ancora porti il cielo negli occhi, un sapore sulle labbra, rose sanguigne nel cuore, ago e filo per ricamare storie sussurrate dal vento; più bella della poesia è stata la tua vita.
Savigliano, 31/01/06.
L A V A G N A Hai dimenticato gli infuocati amplessi stretti tra lavello e tavolo argini di prorompente passione. Hai dimenticato il primo abbraccio i cuori tamburi percossi all'impazzata; il primo bacio ci ha come tramortiti eppure non eravamo adolescenti. Hai dimenticato gli incontri clandestini, appiccicati ovunque pur di saziare gli sguardi, le mani, la pelle. Hai dimenticato le promesse, le parole, le dediche, le poesie, gli aggettivi; l'amore nella comoda auto un camaleonte nella vegetazione. Hai dimenticato le gocce di pioggia, coriandoli che rallegravano passeggiate romane; un amore che già sapeva di carciofi alla giudaica. Hai dimenticato di telefonarmi, non odo più il canto delle sirene; oramai ho perso la scommessa per ciò che credevo fosse impossibile dimenticare. Tu hai cancellato tutto dalla lavagna.
Savigliano,
01/02/06.
I N G A N N O Un amore taroccato è ciò che ti sei meritata da sempre.
Savigliano, 02/02/06.
Z U C C H E R I N O Mentre assaporo il mio caffè capisco quanto mi manchi!
Savigliano, 08/03/07.
S O G N A T O R E Disteso, scrutava fra quelle nuvole cotonate quel viso che l'aveva stregato, quegli occhi che l'avevano ammaliato, quelle labbra che l'avevano dissetato, quel corpo che piacevolmente l'eccitava; persino la luna col suo manto brillantante favoriva quel sogno ormai indelebile. Improvvisamente si dispersero le nuvole, si eclissò persino la luna; ma il sognatore non si arrese sicuro che nessuno poteva impedire il ritorno della primavera né tantomeno dei suoi sogni.
Savigliano, 23/03/07.
Castello di sabbia Talvolta si torna un po’….. come quando bambini sulla battigia gioiosamente si costruiva quel fantastico castello di sabbia e non era solo un gioco….. improvvisamente poi un'ondata traditrice rovinava l'incanto distruggendolo. Ora torno nel mio presente intento nella costruzione di un amore che mi faccia riassaporare il piacere di una carezza struggente. Adesso spero che l'incantesimo non svanisca come la nebbia al primo tepore.
Firenze, 10/04/07. DOLCE CASA D'intorno è già primavera sensualità aleggia sicché rinvigorisce quel desiderio or che lei il granaio prepara sicuro m'infilo nella casa ritrovata. Savigliano, 21/04/07. S E N S I Quando vide che era gradevole e desiderabile ne provò piacere; allora le si aprirono gli occhi per lo stupore, la bocca per la voluttà, il naso per la fragranza, le orecchie per l'amabilità, le mani per la malleabilità del frutto. Appagata gioiosamente intrecciò ghirlande.
Savigliano, 30/04/07.
R A G G I R O Un'esca la tua sensualità simile all'ingannevole gioco delle onde.
Savigliano, 02/06/07.
TROTTOLA C'è stato un tempo in cui le mie emozioni erano gingilli nelle tue mani. Una trottola nel gioco dei bimbi.
Savigliano, 23/07/06.
SAPOROSA…MENTE Avidamente infocata ti disseti, piacevolmente vibra la rosa sonora saporosamente armoniose intimità.
Savigliano, 08/11/07. |
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